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giovedì 14 febbraio 2013

Mercato NBA: Jennings vuole lasciare i Bucks

Come ormai di consuetudine, il mercato in evoluzione a Febbraio regala spesso colpi di rilievo, stelle pronte a cambiare casacca per svariati motivi. L'evoluzione della Regular Season, i contratti in scadenza, il modo di percepire quando è il momento di una ricostruzione e la capacità di "vendere" al meglio un giocatore magari anche importante ma al momento giusto, sono i principali moventi degli scambi in itinere, spesso e volentieri soluzione di scorta, ancora di salvataggio per evitare di ritrovarsi in estate con il rammarico di aver perso l'occasione di accelerare i tempi su di un programma ormai scelto (sempre qualora ce ne sia uno). 

Ma può capitare, e neanche troppo poco spesso, che siano incongruenze tra società e giocatore (o tra allenatore e giocatore) il motivo di diatriba scatenante una trade. Questo è il caso di Brandon Jennings.

Nell'attenzione mass mediatica che sta generando la possibile cessione di Josh Smith (richiesto da mezza NBA, a ben donde) si affianca un altro nome grosso, destinato a generare forse ancora più attenzioni per "l'urgenza" e la frettolosità che una sua cessione sembra portare in dote.

E' proprio il diretto interessato di fatti ad aver chiesto la cessione. Il mancato accordo già in estate di un nuovo contratto che gli garantisca un rinnovo largamente superiore, economicamente parlando, rispetto alla "misera" qualifying offer da $4 milioni di dollari era la prima avvisaglia, che ad oggi si risveglia visto che per questa estensione si stenta a trovare un accordo. La questione pecuniaria però potrebbe anche essere solo un abbaglio viste le reiterate occasioni in cui Brandon ha fatto capire direttamente di come volesse "portare i suoi talenti" in altri lidi, ovvero in mercati, intesi come città più importanti dove comunque sa di poter guadagnare ugualmente una somma ingente.

L'inesorabile movimento delle lancette dell'orologio però, pone questa trattativa veloce nello sviluppo. Con una settimana di batti e ribatti si può decidere in linea di massima il da farsi. Se arriva il mega contratto, il play potrebbe benissimo rifirmare anche se le lusinghe di squadre come i Mavs ad esempio, potrebbero farlo desistere anche dinanzi alla proposta irrinunciabile. A quel punto per quanto i Bucks lo vogliano trattenere come volto della franchigia o quant'altro, la trade dovrebbe essere d'obbligo per non rischiare in estate di perderlo per nulla.

La situazione potrebbe muoversi da un momento all'altro così come nel caso di Josh Smith, altro giocatore che in estate si sceglierà altrimenti il suo futuro. Una settimana di risposte e molto probabilmente di cambiamenti.  

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